“Noi, voci invisibili” (Le Château) di Elisa Schininà
Immagini e parole – Intervista a Elisa
”Mi chiamo Elisa e vorrei star bene ma non riesco”. Un libro che nasce da un’esigenza e urgenza: dare voce
alla malattia mentale, quel disturbo invisibile a chi non sa ascoltare.
Elisa Schininà, laureata in Design della moda e con un Master al Polimoda di Firenze, era innamorata di
ogni forma di arte a partire dalla fotografia, al disegno, alla scrittura. Lavorava come ritoccatrice free-lance,
nella convinzione che, come diceva lei, quel lavoro rendesse il mondo più bello. Nel 2021 ha iniziato a
scrivere “Noi, voci invisibili” per dare forma alla sua malattia, il disturbo del tono dell’umore, e raccontarla
oltre gli stigmi che la società ancora impone. Elisa si è guardata “attraverso lo specchio”, senza
compiangersi, con una scrittura piana e temperata, senza reticenze o ipocrisie.
“Scrivere è stata la cosa più importante di tutte: questo progetto mi ha ridato vita dopo mesi che vivevo nel
sonno e nell’apatia. Ha risvegliato in me la voglia di fare, di prendermi cura di qualcosa. Dedizione e
volontà, queste erano le cose che più mi erano mancate nell’ultimo periodo. E uno scopo. Ormai c’ero
dentro, e allora diamo il tutto per tutto. Facciamoci conoscere dalla gente, usciamo dal coro, noi con
disturbi dell’umore esistiamo, non siamo solo Voci Invisibili”.
L’appuntamento è a Trinità (CN) giovedì 9 maggio alle ore 21, presso la Biblioteca Civica (Via Salmour).