Soffrire di un disturbo mentale non è come avere un braccio rotto.
L’osso rotto lo vedi, vai in ortopedia e te lo fai ingessare.
Il disturbo mentale è infimo, si nasconde dentro di te
fino al momento in cui decide di uscire fuori.
E allora è arrivato il momento di combattere.
Questo racconto raccoglie flash di vita che potrebbero essere i miei,
o i tuoi, o quelli del tuo migliore amico, del tuo vicino di casa,
dei tuoi genitori.
Ma soprattutto raccoglie un quadro, estremamente personale,
di come si convive con un disturbo invisibile.
Ma ricorda, non siamo soli.
Elisa
Mi chiamo
Elisa e
vorrei star bene
Ma non
riesco
Playlist contenente le musiche dei capitoli del libro Noi, Voci Invisibili.
Elisa Schininà
(1991 – 2021)
È nata a Ragusa, cresciuta a Savigliano (Cuneo) e vissuta in giro per il mondo, da Cuneo all’Honduras, da Milano a Londra, dalle Canarie a Firenze.
Amava il colore Blu, scrivere, dipingere, fare fotografie, bere caffè, leggere, lavorare.
Laureata in Design della Moda, ha completato la sua preparazione con un master ottenuto presso il Polimoda di Firenze.
Ha vissuto alcuni anni nel capoluogo toscano dove lavorava come assistente digitale e fotoritoccatrice. “Il mio lavoro rende il mondo più bello”, diceva.
È stata anche tra i pochi professionisti a conseguire la certificazione PhaseOne di Digital Assistant.
Il presente volume è la versione rivista, aggiornata e integrata con una parte inedita, del suo, autoprodotto nel 2021, con lo stesso titolo.
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Noi, Voci Invisibili
- Il libro è disponibile in tutti gli store online
In questo testo, come un alpinista che affronta il tormento della fatica per scelta, l’autrice ha deciso di ripercorrere e analizzare tutti i gradi del travaglio che le ha procurato la malattia, senza compiangersi, con una scrittura piana e temperata; anche in lei la volontà di conoscere ha prevalso sulla sofferenza, dominata e sconfitta, seppure brevemente attraverso l’analisi e la descrizione di quanto le stava accadendo.
Elisa Schininà conosceva la potenza delle parole che hanno il dono di creare la realtà, anche quella impalpabile, torbida e strisciante della malattia mentale, per renderla comprensibile a se stessa e agli altri.
In questo senso il libro rappresenta la sua Passione nelle due accezioni; quella del delirio che l’ha accompagnata verso l’esito finale e quella verso se stessa, la vita e gli altri a cui ha deciso di donare la sua esperienza, senza reticenze o ipocrisie.
Una realtà bifronte nella quale la storia dell’autrice/ protagonista ci appare attraverso una lenta deformata con due Elisa che si parlano e si affrontano severamente per la vita e per la morte.